Scrivere un’articolo come argomento i Social Network non è mai così semplice come si può pensare, in più farlo cercando di risultare poco banali è ancora più difficile. In questo caso ho voluto porre l’attenzione su un argomento che ogni azienda che decide di pianificare un’attività sui Social dovrebbe tenere ben presente. Sia che lo si faccia con una risorsa interna e sia che si decida di affidarsi ad un Social Media Manager freelance è fondamentale avere a mente quale sarà la nostra strategia.
Spesso si parla delle differenze tra i social media e i media tradizionali ponendo l’attenzione sul maggiore livello di interattività che inevitabilmente i social hanno. Esistono però alcuni punti in comune di fondamentale importanza per la loro buona fruibilità e riuscita che li unisce. Una di queste analogie è sicuramente quella relativa al piano editoriale che ha una valenza fondamentale in entrambe i casi.
Addirittura posso azzardare senza timore di smentita nel dire che il successo di qualsiasi attività di marketing che sia sui social o su un altro canale, fonda i suoi primi passi nella stesura di un marketing plan, dove vengono definiti elementi vitali quali stategie, obiettivi, target, risorse e tempistiche. E all’interno di questo documento il piano editoriale ed il relativo calendario editoriale ne rivestono un ruolo chiave. Dove in questo caso il Social Media Manager diviene il responsabile della programmazione, dei contenuti e del loro relativo controllo, nonché delle fasce orarie in cui mandarli on line e di tante altre cose su cui mi sono soffermato su altri articoli del mio blog.
Più dettagliatamente il piano editoriale non è altro che quel documento dove verrà descritta e dettagliata la strategia che si vuole tenere sui canali social. Tale strategia potrà essere comune a tutti i Social Media in modo da ottimizzarne l’implementazione o specifica per un particolare canale. Qualunque sia il caso è nel piano editoriale che un social media marketer pianifica la presenza aziendale sui social networks e ne definisce le strategie:
- Chi produrrà i contenuti?
- Quali contenuti pubblicare?
- Su quali canali social e con quale frequenza?
Diventa comprensibile come, la stesura e la condivisione, all’interno del team di lavoro, di un piano editoriale è un passo fondamentale per gestire la presenza aziendale sui social in maniera efficace. Diventa altresì una tappa obbligata quando il contributo e la pubblicazione di post sui social network è fatta da diverse figure.
Altrettanto importante è il calendario editoriale, il documento dove è dettagliata la programmazione temporale della pubblicazione dei contenuti sui singoli canali. Tale documento funge da strumento di supporto sia per le attività quotidiane che per quelle di pianificazione a breve e medio termine. Il contenuto del calendario editoriale varia a seconda dei casi e delle realtà aziendali, ma in linea di principio comprende almeno le seguenti informazioni:
Come preparare un piano editoriale efficace
Definire il proprio stile.
Sono diverse le modalità di interazione che sui canali social si possono tenere con la propria audience. Formale, colloquiale, distaccato, ironico ecc. Lo stile di comunicazione da adottare per il coinvolgimento sui social networks deve essere innanzitutto in linea con i valori aziendali, coerente con la strategia di comunicazione scelta, condiviso tra i diversi collaboratori ed anche differente a seconda del canale scelto.
Trovare un giusto equilibrio tra promozione ed informazione.
Una comunicazione corretta sui social dovrebbe avere come obiettivo quello di stabilire e migliorare la relazione con la propria audience, farla crescere e perché no convertirla nel tempo in cliente. Ma per raggiungere tale obiettivo il numero di post autopromozionali (il nostro prodotto è unico e inimitabile) dovrebbero essere limitati. Risulta essere molto più utile all’engagement della propria audience arrivare al giusto compromesso che prevede si di fare 1 post promozionale seguito da altri di tipo informativo, senza ovviamente escludere informazioni che riguardano chiaramente il nostro brand. ES. Il lunedì e il giovedì una news di settore, il mercoledì un post promozionale, il venerdì una info sul brand e così via
Diversificare i contenuti
Ogni social network fa storia a se, ha le proprie modalità di interazione, diversa frequenza di aggiornamento e audience. Per questo è consigliabile personalizzare il contenuto secondo il linguaggio e le modalità di interazione dello specifico network. E’ consuetudine ogni volta che si fa un’attenta analisi dell’azienda che vuole lavorare con i Social Media capire infatti quale di questi sarà utile alla loro causa e quale no, quale linguaggio sarà più adeguato sull’uno piuttosto che l’altro e quale utilizzare in determina situazioni e quale no.
Conoscere la propria audience
Un altro vantaggio che abbiamo con i social network rispetto ai media tradizionali è che possiamo decidere di modificare con estrema facilità i nostri piani editoriali tenendo conto del gradimento dei contenuti pubblicati. A patto che si sia in grado di tenere sotto controllo e saper comprendere tutta la mole di informazioni che abbiamo a disposizione attraverso i sistemi di social analytics
Ottimizzare il tempo dedicato alla gestione dei social media.
Per il social media marketer è ormai diventata una necessità imprescindibile una gestione efficace del proprio tempo. I compiti di questa figura professionale comportano infatti una vasta gamma di attività e molte di queste richiedono un notevole impegno di tempo:
– Trovare e pubblicare contenuti
– Studiare e approfondire le funzionalità dei singoli social networks
– Monitorare ed analizzare le attività
– Analizzare la concorrenza
– Rispondere a quesiti
Fonte: Tool Postpickr
Insomma parliamoci chiaro, non esiste una ricetta magica per far si che tutto possa andare per il verso giusto. Ma dovrebbe iniziare ad essere sempre più chiaro ai più che tale lavoro non può più essere frainteso e approcciato con sufficienza. Sono necessarie competenze specifiche e c’è bisogno di tempo e di lavoro da dedicarci costantemente. Redigere un piano editoriale con il suo relativo calendario vi ricordo come detto all’inizio è solo il primo passo…..
Emanuele Ruggiero